Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

Alzabecchi

Alzabecchi in Ribaltel


Resoconto Alzabecchi 16/1/2022
Partecipanti: Billy the Dancer Coppini (capogita), Andrea Marchesino Escher , Giacomo Rossi, Ivan Solinas, Ivan Ninja, Erika Zambello, Francesco Saffiotti, Elena Cazzagon, Marina Abisso (io), Andrea Marchese, Alessio Spada (Ribaldone)
Bella grotta, molto concrezionata fin dal primo salone, dopo la discesina  e il pozzo iniziale di 10 m.
Arma magistralmente Billy, ballerino ufficiale del Martel, con Andrea del Ribaldone: optano per evitare il pozzo da 80 m e scendere seguendo gli armi, terrazzo per terrazzo, cengia per cengia, pozzo per pozzo.
I nostri eroi doppiano le corde con cui i Savonesi hanno foderato la grotta, che vengono snobbate finché ci si accorge che non ne abbiamo abbastanza di nostre per arrivare al fondo: in mancanza di cavalli, trottano le corde/asino reperite in grotta e con quelle Billy raggiunge il fondo.
Scendiamo tutti, con varie peripezie e capacità, aggrovigliandoci nella rete sapientemente tessuta dai cordami, e Billy è sempre sul fondo.
Erika decide di saggiare la durezza  della roccia con le ginocchia, e Billy è ancora sul fondo.
Mentre a poco a poco tutti caliamo, ci raggiunge il profumo del caffè di Andrea e il mondo appare subito migliore: mettiamoci anche il dolce, e gli Alzabecchi diventano quasi perfetti.
Troviamo addirittura un geocache, uno di quei contenitori che vengono nascosti (per essere trovati), mediante app e GPS, nel gioco del geocaching, e valutiamo quanto carogna possa essere uno che nasconde a 97 m di profondità uno di questi cosi.
Manca la foto di rito per il Presidente Franco, che viene subito scattata, unitamente a un video dedicato, con partecipazione corale della parte maschile del gruppo.
Marina, Andrea ed Alessio avvertono intanto nostalgia di Vernassa e si tuffano in una piccola fangosissima strettoia al fondo del pozzo, portando finalmente le tute al marroncino umido abituale, e da lì risalgono, tirandosi pietre a vicenda, per un camino molto interessante: li ferma la mancanza di corde.
La risalita vede una diversa formazione, ma capacità immutate: sospensioni, soste interminabili, avviluppamenti in corde di ogni provenienza, colore e spessore, tese a formare impenetrabili ragnatele, imprecazioni e “libera” lanciati a caso allietano gli astanti, fino all'uscita di quasi tutti…Già, quasi, perché Andrea e Saffiotti latiteranno per un po’.
Nella sala quasi all’uscita si alza un gemito dal buio “Lasciatemi morire qui”: è Ivan Ninja, già composto per il trapasso: viene rianimato con Coca Cola.
Billy, non più sul fondo, emerge all'aere serale fresco come una rosa, nonostante lo zaino appesantito dai sassi regalatigli a piene mani e nascosti nel sacco dal generoso Marchesino.
Il Marchesino riconosce sopra l’imbocco della grotta un serpente (in realtà corda dei soliti Savonesi) ed eleva il grido “Maronna!”: è il momento di tornare alle macchine.
Nel frattempo, emergono, con due ore di distacco, Andrea M. e il mitico Saffiotti, quest'ultimo sfoderando un turpiloquio quasi commovente, degno di un camionista di altri tempi.
Giornata bellissima.
Grazie a tutti e bravi tutti
 




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